STRADARIO COMMENTATO DELLA CITTA' DI PAVIA, Vincenzo Pedrazzini a cura di Don Paolo Marabelli

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Avendo conosciuto don Paolo Marabelli, ho apprezzato il grande uomo di chiesa ma anche
superlativo cultore della “Pavesità”, della storia e della vita quotidiana della nostra città e
promotore, con mons. Faustino Gianani, dello studio, che di fatto ha portato i pavesi e riscoprire,
che nelle campagne di Mirabello nel 1525 vi era stata una battaglia dove si sono modificati i
destini dell’Europa e purtroppo migliaia di morti.
Ciò portò, anche grazie ad un concittadino, alla posa nel piazzale della chiesa di un monumento a
ricordo della drammatica battaglia.
Nella sua produzione storica si annoverano 6 pubblicazioni: sulle Macchiette Pavesi; sulle Contrade
e Piazze della Città; Sulle Madonne; sugli Stemmi dei Vescovi Pavesi; tutto ciò fu frutto di
un’appassionata e faticosa ricerca, gli anziani pavesi lo ricordano in giro per la città accompagnato
da giovani mirabellesi e anche da parecchi studenti della nostra Università, con la sua immancabile
borsa, a prendere appunti, a fotografare, a visitare palazzi sia pubblici che privati, per raccontare e
lasciare ai posteri il ricordo delle nostra bella città. Dico il ricordo perché rileggendo tutti i suoi
scritti ci accorgiamo che molte cose da lui raccontate e viste oggi non esistono più.
La sua ultima produzione è stata la rubrica settimanale “Stradario Illustrato” che fu pubblicata tra
il 4 gennaio 1992 e il 22 maggio 1993 su “Il Ticino”.
Donandomi una copia del libro di mons. Gianani “Mirabello di Pavia. Il Parco, La Battaglia, La
Parrocchia” di cui fu l’ispiratore ma anche coautore, mi esprimeva la volontà di tramutare lo
Stradario in una pubblicazione.
Ripensando a quel suo desiderio mi sono posto due quesiti: si può fare; come e perché farlo.
Al primo la riposta è ovvia per il secondo sono partito da una considerazione: don Marabelli è
stato per moltissimi anni un autorevole membro della Commissione Toponomastica del nostro
Comune. Ancora oggi presso il Servizio di Toponomastica la sua pubblicazione sulle “Contrade e
Piazze della Città” è il “Vangelo” per gli addetti, quindi ho pensato che dovevo tentare di
interpretare come si sarebbe comportato, per primo rileggendomi i volumi sopracitati.
Ho ritenuto che certamente il cittadino deve per primo sapere cosa o chi era il personaggio o cosa
rappresenta la località che è scritta sulla lapide all’inizio della via (purtroppo si è persa la prassi di
scriverlo sulla lapide); per la seconda la risposta mi è stata molto complicata perché in una città
antica e piena di storia come la nostra con tutto quello che è stato distrutto e quelle che si trova
nel sottosuolo le cose si complicano moltissimo e io non ne uno studioso ne uno storico.

Alcune risposte le ho tratte dalla “Catalogo dei Beni Vincolati” del Piano di Governo del Territorio,
altre da letture di testi citati nelle Bibliografia ed altre le ho interpretate da Opicino De Canistris
con Le Lodi della Città di Pavia; ribadisco però che sono mie valutazioni che spero siano verificate e
magari utili per riportare le giovani scolaresche, e non solo, a riappassionarsi ma anche a
riappropriarsi della storia della nostra città.
Con questo spirito spero di essere riuscito a concretizzare il desiderio di don Marabelli e di dare ai
cittadini una pubblicazione, se non utile, almeno interessante.
Ringrazio il dott. Alessandro Repossi, Direttore de “Il Ticino” che ci ha permesso l’uso di quanto
pubblicato sul suo settimanale.