L'armadietto di Pelé di Luigi Furini

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Tante storie di calcio con tante stranezze. Dal tifoso svizzero che si è perso a San Siro alle incredibili autoreti di Comunardo Niccolai. Storie di metà ‘800, quando il calcio di rigore non l’avevano ancora inventato. E l’allenatore Oronzo Pugliese che aveva una gallina portafortuna e la teneva al guinzaglio, legata alla panchina. Poi Carlo Ancelotti, da ragazzino tifosissimo dell’Inter. Roberto Baggio, il “Divin codino” che adesso fa l’agricoltore. Giovanni Lodetti, campionissimo del Milan, costretto a giocare con il falso nome di “Ceramica”. E mister Zeman, che teneva i giocatori a dieta con menù di verdure bollite. Fabio Capello che, da giocatore, rifiuta il Milan per andare alla Spal. E Arrigo Sacchi, da bambino in vacanza con i genitori a Montecatini, che stufo delle terme, tiene comizi sul calcio. C’è la storia di Dino Ballarin, portato per premio a Lisbona e morto tragicamente a Superga. E quella di Gigi Pizzaballa, diventato famoso perché la sua figurina era introvabile nell’album Panini.

Gigi Furini (classe 1954), giornalista professionista dal 1979, ha lavorato sempre nei quotidiani seguendo soprattutto la cronaca nera. Il calcio è una passione che ha coltivato fin da bambino. I primi giornali sportivi li ha comprati in quinta elementare e non ha più smesso. Da quando è in pensione, è tornato all’antico amore.